Nuove tecnologie

Prima di individuare e valutare alcune linee da seguire per riqualificare il comprensorio archeologico di Minturnae, è utile una breve panoramica sulle nuove offerte tecnologiche di cui oggi è possibile disporre, strumenti nuovi e utili per il ripensamento di una nuova politica di marketing e della ricerca di un turismo sostenibile per il territorio.

Il fiume Garigliano in una stampa dell’Ottocento.

Diverse sono le esperienze attualmente in campo che provano a rispondere all’esigenza di componenti innovative per la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale in genere e di quello archeologico in particolare, e per la fruizione intelligente delle informazioni e per la pianificazione di nuovi e originali itinerari, quali sono quelli che si possono offrire per il comprensorio minturnese. Va preliminarmente rilevato che la forte innovazione tecnologica degli ultimi anni, ha determinato uno scenario in cui i dispositivi mobili, come smarphone e tablet sono ormai alla portata di tutti. E questo unitamente allo sviluppo esponenziale dei social networks, ha consentito e consente sempre più agli utenti di condividere facilmente e in tempo reale informazioni, e allo stesso tempo di esprimere anche le proprie opinioni, in una visione sempre più condivisa, in uno scambio estremamente utile per misurare il trend degli interessi culturali ai quali offrire risposte adeguate e in linea con i tempi. Tra le nuove opportunità, sarà possibile ricorrere ad una tecnologia in grado di riproporre la ricostruzione tridimensionale attraverso cui sia possibile veicolare informazioni, non solo su quanto è osservabile, per chi fa una visita diretta dell’opera, ma anche e soprattutto su quegli elementi che sono difficilmente leggibili o decifrabili.

Tutto questo in linea con alcuni principi espressi nelle carte del restauro: un patrimonio di conoscenza storica e archeologica che, accontentandoci della semplice visita del reperto, sfuggirebbe purtroppo ai più. L’esaltazione del valore educativo e l’esigenza di rendere comprensibili i ruderi, infatti, sono finalità condivise sia del restauro che dall’archeologia virtuale e oggi, grazie alle nuove tecnologie, facilmente accessibili a tutti. Attraverso uno studio sistematico, tracciabile nella sua evoluzione, in misura trasparente e intellegibile, l’archeologia virtuale si propone di consegnare al pubblico sempre più vasto, dati interpretativi su monumenti ed opere d’arte la cui figuratività sia stata danneggiata o compromessa, ricostruendo le parti mancanti e le sue specificità, che alimenterebbe non solo l’interesse dei visitatori, ma ne favorirebbe l’approfondimento. In questo processo di studio, tutte le informazioni emerse dalle diverse discipline della ricerca archeologica convengono in un “modello di conoscenza’ del monumento, il quale viene così identificato come sintesi dei dati raccolti. Solo in questo modo la visione risulta più accattivante, densa di informazioni e molto più attraente per il visitatore.

Esempio di tecnologia per la realtà aumentata applicata all’archeologia.

Anche il CNR ha sviluppato di recente una serie multidisciplinare nel campo della ricerca, della valorizzazione e del trasferimento tecnologico nel contesto della fruizione integrata del patrimonio culturale. Riconoscendo, a partire dalla raccomandazione UNESCO sul HUL (Historic Urban Landscape), nel patrimonio urbano e nella sua valorizzazione, ha avviato una collaborazione con il WHITRAP (World Heritage Institute for Training and Research for Asia and the Pacific Region under the auspices of UNESCO 2013-2020), e promuovendo diversi progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale. In questo modo ha favorito lo sviluppo di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché la nascita di moderni sistemi di fruizione e valorizzazione dei beni attraverso sistemi informativi efficienti e innovativi (GIS e WEB GIS).

Oggi, infatti, la rete CNR è competitiva nella digitalizzazione del patrimonio architettonico, archeologico e monumentale attraverso la realizzazione di modelli digitali 3D e di realtà aumentata, che permettono una fruizione integrata con piattaforme informative che prevedano sistemi per Open Data e altri sistemi digitali. Strumenti nuovi e utilissimi per decodificare, a beneficio anche dei meno esperti, quello che offre il ricco comprensorio archeologico di Minturnae. Grazie a questi nuovi sistemi tecnologici, potremo contare su un marketing più moderno ed efficace, con contenuti guidati da dati ed analisi curati in modo più dinamico. A supporto delle innovazioni disponibili oggi, andrà favorita anche una maggiore attivazione dei media e dei canali, attraverso una metodologia di lavoro agile e una visione di design e cultura organizzativa.

Comprensorio archeologico di Minturnae visto dall’alto.