Opportunità per il Comprensorio di Minturnae

Nella nostra epoca così accelerata, il flusso delle informazioni è tale che abbiamo la necessità di evitare in qualche modo che quel flusso finisca per confondere, invece che chiarire. Oggi siamo tutti presi nella rete digitale ed è sempre più complesso arrivare all’attenzione di un pubblico bombardato di informazioni e sempre più frastornato. Il rischio resta, alla luce di strumenti particolarmente efficaci, quello di non raggiungere i più attardati, che vanno comunque tutelati, secondo il famoso monito di Strabone: “Bisogna viaggiare alla velocità dell’ultima nave”. Un consiglio certo oggi poco seguito, ma da non del tutto da sottovalutare.

Un tratto della Via Appia a Minturnae.

In questo scenario la sfida potrà essere vinta ricorrendo a professionisti della comunicazione che si potranno e dovranno servire di un’ottica multipiattaforma (sito web, social media, grafiche, eventi, etc.). Sarà, quindi, necessario organizzare una redazione digitale, privilegiando i canali più adatti e utili per la promozione specifica, con aggiornamenti in tempo reale e costruendo opportune “storie su misura” efficaci, in grado di raccontare al meglio il territorio. Un comprensorio archeologico di eccellenza come quello di Minturnae, unitamente al Real ponte Ferdinando, rappresenta una grande opportunità culturale, turistica ed economica, in grado di supportare la crescita dell’intero territorio, esaltandone non solo la storia, le testimonianze archeologiche e architettoniche, ma anche le tradizioni folcloristiche, le eccellenze agricole e culinarie.

Il Real Ponte Ferdinando oggi.

Negli ultimi anni il turismo culturale rappresenta, infatti, la punta di diamante per la promozione e la valorizzazione dei territori e il nuovo e più efficace modulo di crescita più armonico per svilupparlo, tutelandone e preservandone nel contempo l’identità. Che è quello che, in sintesi, quello che si propone questo progetto di riqualificazione. Nel presente progetto riveste un ruolo fondamentale l’impegno di avvicinare, tramite personale esperto nella mediazione dei saperi, il pubblico e in
particolare i giovani – e non solo studenti – all’universo della disciplina dell’archeologia e renderli sensibili alla gestione, anche sostenibile, del proprio territorio e alla storia della propria comunità. Va da sé che la crescita culturale che ne deriverà si rifletterà automaticamente anche sullo stile di vita della comunità, arricchendola e rendendola sempre più attraente.

Questo patrimonio, ricco ed eterogeneo, diffuso sul territorio, ha portato spesso a dimenticare la sua complessità di valenze e contenuti e a sviluppare modelli di fruizione poco sostenibili, che sottopongono siti e beni culturali ad una pressione antropica considerevole, che ne mettono in pericolo l’integrità e lasciando altri contesti al margine dei normali flussi turistici. Come accade, appunto, ancora oggi per Minturnae. In questo quadro, una visione più accorta, riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione e fruizione sostenibile, che sia in grado di unire la conservazione del bene alla necessità di essere gestito e comunicato attraverso sistemi innovativi e tecnologicamente più avanzati. L’esaltazione del valore educativo, infatti, e l’esigenza di rendere comprensibili i beni culturali sono finalità ampiamente condivise anche nelle politiche europee e
nei diversi livelli della comunità. Si tratta, inoltre, di obiettivi che si pongono da tempo le discipline archeologiche, in particolare l’archeologia pubblica e l’archeologia virtuale, l’architettura, il restauro e la conservazione urbana. Centrale sarà l’impostazione di una nuova linea di marketing che tenga conto della complessità dei messaggi culturali da promuovere, valorizzando l’insieme e le varietà offerte dal territorio.

Minturnare, area del mercato.

Lo sviluppo e le continue trasformazioni delle tecnologie digitali, come già ampiamente sottolineato, e il loro sempre maggiore impiego nei musei, nei siti archeologici e nelle città d’arte, rappresentano una importante sfida alla quale la ricerca scientifica deve rispondere con un continuo aggiornamento dei metodi, delle tecniche e delle procedure, valutandone continuamente l’impatto reale. In questo quadro rinnovato, lo sviluppo di sistemi e tecnologie digitali e virtuali applicate ai beni culturali permettono di intervenire nella valorizzazione e nella fruizione del patrimonio in tutta la sua complessità materiale e immateriale, dai manufatti alle città, e a diversa scala, dagli oggetti ai territori, senza limite di tempo e spazio. E che sia, inoltre, in grado di realizzare tutta una serie di relazioni promozionali in Italia e all’estero. L’esaltazione del valore educativo, infatti, e l’esigenza di rendere comprensibili i beni culturali sono finalità ampiamente condivise anche nelle politiche europee e nei diversi livelli della comunità. Si tratta, inoltre, di obiettivi che si pongono da tempo le discipline archeologiche, in particolare l’archeologia pubblica e l’archeologia virtuale, l’architettura, il restauro e la conservazione urbana. Il tutto in una visione armonica tra impegno sul campo, fruizione e utilizzo di moderni sistemi di marketing. Per avviare questo processo virtuoso sarà necessario intervenire su più fronti, a cominciare dalle necessarie opere strutturali.